BANDO IMPIANTI SPORTIVI: I DELFINI NON AVRANNO (DOVREBBERO AVERE) IL 'CONTENTINO' IN CAMBIO DELLA RINUNCIA A GESTIRE LA META’ DEI CAMPI
La storia dei campi di calcio comunali ha fatto tappa oggi in commissione su richiesta di Giuliana Moretti (Pdl) prima di tornare nuovamente in consiglio il 2 agosto su richiesta di Fabio Pazzaglia (Sel).
“Ho chiesto la commissione – spiega il consigliere Moretti – per ribadire che quello che è importante non è chi gestisce i campi, ma come. E’ importante che siano gestiti meglio e che non ricadano maggiori costi sulle famiglie. Quello che imputo all’assessore (Gian Luca Brasini, presente in commissione, ndr) è di non aver studiato bene la situazione prima di fare un bando e aver perso così l’occasione per favorire il connubbio turismo e sport”. Gli albergatori, infatti, avevano un progetto pronto, ma non hanno potuto partecipare perché, secondo i criteri stabiliti dal bando avrebbero dovuto dimostrare di gestire da almeno tre anni un impianto sportivo. Nello scrivere il bando si è trattato si è male interpretata la legge regionale.
Comunque, fermo restando “che il bando è legittimo e che il comune non lo ritira” e in attesa che entro la fine di agosto la società vincitrice Delfini dica se manterrà la gestione di tutti e 9 i campi oppure se ne manterrà solo cinque (cosa che le è possibile fare) ci sono alcune questioni che sembrano chiarite. Tipo: alla richiesta di un aiutino per la riqualificazione dell’impianto InaCasa in cambio della rinuncia alla gestione di alcuni campi, il Comune ha risposto che “non è un mercato e non può dare qualcosa in cambio”. Nel momento in cui la società dirà che tiene da gestire solo cinque campi allora tornerà in gioco la Uisp, che potrà decidere di prendere in gestione (oltre a quello vinto) altri 4 impianti, ma alle stesse condizioni per cui i Delfini hanno vinto.
Rispetto all’imbarazzo dovuto al fatto che sarà una società sportiva a gestire gli impianti che utilizzeranno altre società sportive con cui è in competizione, anche qui la questione dovrebbe essersi risolta: nonostante abbia diritto a tre quinti delle ore in ogni impianto che gestisce la società Delfini ha rinunciato a tutto vantaggio dei vecchi utilizzatori e rivali di sempre, perché le basta il suo campetto.
Ricapitolando (per non perdere il filo). Il, per alcuni (molti), pasticcio nasce a seguito dell’esito del bando del Comune per affidare in gestione 10 campetti sportivi. In 9 casi vince la società sportiva e in un caso l’associazione Uisp. I Delfini non si aspettano di vincere, dicono, e quando scoprono l’esito del bando quasi quasi ci restano male, dicono. O meglio si ritrovano sorpresi, interdetti, perché loro (che sono molto bravi a gestire il campo dell’InaCasa, unico in attivo tra quelli del Comune, tanto da non prendere alcuna sovvenzione e anzi dare versare un contributo alle casse della “casa comune”) gestire 10 campi di calcio è una cosa che non hanno mai fatto.
I Delfini hanno vinto impegnandosi per 570mila euro di interventi per la messa a norma degli impianti, più altri 900mila da fideiussione.
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